Mi chiamo Anna Maria Coscarello e vivo a Rende, una località ridente e sempre all’avanguardia. Ho conseguito il diploma di stilista per valorizzare la mia passione e la mia attitudine per la moda e per l’arte. La creatività è sempre stata, infatti, per me la reale visione della vita spesso troppo materializzata.
Ho continuato a studiare per conseguire la laurea d’Assistente Sociale. Tale traguardo ha completato la mia ambizione di credere sempre nella creatività ma anche di vivere e sostenere la diversità in genere perché la visione della bellezza trova ostacoli solo in chi ha l’esistenza limitata di una vita senza valori senza conoscenza. Io amo l’arte e la bellezza quest’ultima ha, per me, lo stesso senso di Dostoevskij quando nell’Idiota sosteneva che la bellezza salverà il mondo.
Per fortuna ho un aspetto caratteriale molto deciso e non ho mai idealizzato la mia passione anzi ho collaborato e organizzato sfilate di valenti stiliste nella regione e anche fuori regione come Milano e Roma e altre città. Queste manifestazioni hanno ottenuto un grande successo e una significativa visibilità nel campo della moda.
Ho contribuito a sensibilizzare l’inclusione nel mondo della moda che hanno avuto come protagonisti soggetti diversamente abili. Inclusione che oggi si focalizza nella scelta di modelle e modelli appartenenti a culture differenti, ma anche con corpi differenti.
La creatività mi ha aiutato a superare il periodo più nero del Lockdown dei primi mesi dell’anno. In un momento di debolezza e di incertezza per me e per la mia famiglia ho ripreso a dipingere valorizzando il colore come elemento per esprimere il mio stato d’animo. Il mondo è a colori, dove c'è luce c'è colore. La percezione della forma, la profondità e il chiaroscuro sono strettamente connessi alla percezione del colore. Il colore è un attributo degli oggetti che percepiamo quando c'è luce.
Inizialmente ho dipinto con colori scuri dal nero e qualche macchia più chiara perché la mia percezione era di angoscia per un virus che condizionava (purtroppo ancora oggi) e limitava la nostra esistenza. Ho continuato a dipingere e l’arte si è rivelata un farmaco emozionale pronto a curare il disagio. I dipinti successivi sono un inno ai colori vivi della natura, del cielo di tutto ciò che il creato a regalato agli uomini per uscire dalle tenebri.
I miei dipinti hanno ricevuto, dopo l’allestimento di una mostra per artisti emergenti, critiche positive. Questo successo non ha scalfito la mia umiltà anzi ha potenziato il mio istinto creativo per realizzare nuove esperienze come la creazione di un connubio tra arte e moda.
Il mio intento è quello di trasferire i colori dei miei dipinti su stoffe pregiate per poi creare abiti da presentare in una sfilata organizzata e dedicata ad una donna moderna che non dimentica il passato e il suo ruolo in questa complessa società dove la bellezza è sempre in crisi di identità.
Gli artisti e i designer hanno gli stessi stimoli, la stessa spinta creativa e io sono intenzionata a perseguire questo progetto cioè a creare modelli che oltre la praticità rappresentano la bellezza che ogni, donna durante la storia dell’umanità, ha perseguito.